1. Il tuo nome è legato da alcuni anni all'espressione "evo-devo", ossia alla biologia evoluzionistica dello sviluppo. Ma i tuoi lavori testimoniano che da sempre sei stato particolarmente attento ai problemi teorici e storici della biologia. Puoi raccontarmi il periodo della tua formazione e come è nata la passione teorica per evo-devo?
Come a tutte le domande attorno alle origini, credo cha alla tua doman-da mi convenga rispondere in forma di racconto. C'era una volta, nei primi anni 60 dello scorso secolo, un ragazzo ap-passionato di piante e di animali, che passava le sue ore a raccogliere e clas-sificare insetti, a curiosare sulle regolarità geometriche dei fiori e sulla di-sposizione delle foglie lungo il fusto delle piante e a seguire le metamorfosi dei piccoli animali che teneva in casa, in rudimentali acquari… Per dirla in breve: ero affascinato dalla diversità delle forme viventi e sognavo di potere un giorno ricondurla ad un piccolo numero di principi, di leggi dei cambiamenti possibili. Naturalmente, non solo non avevo alcuno strumento per fare progressi in tale direzione, ma non era nemmeno chiaro se e dove ne avrei mai potuto trovare. Eppure, negli studi che avrei condotto qualche decennio più tardi hanno sempre avuto un posto importante alcune cose che avevo imparato, o intuito, in quegli anni. Accennerò a tre storie.
Interviste

Conversazione con Alessandro Minelli
Il labirinto delle forme possibilidi Domenica Bruni
31.01.2016
Alessandro Minelli, già professore ordinario di Zoologia all'Università di Padova, è uno dei ricercatori più attivi nel campo della biologia evoluzioni-stica dello sviluppo (evo-devo). È autore di volumi fondamentali come The Development of Animal Form (Cambridge University Press, 2003) e Per-spectives in Animal Phylogeny and Evolution (Oxford University Press, 2009). Nel 2007 ha pubblicato presso Einaudi il saggio Forme del divenire, uscito due anni dopo in traduzione inglese per Princeton University Press. È socio nazionale dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL. Ha ricevuto la medaglia per le Scienze Fisiche e Naturali assegnata per l'anno 2002 dalla stessa Accademia e il premio Ferrari-Soave assegnato nel 2005 dall'Accademia delle Scienze di Torino per la Biologia Animale.