Interviste

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Conversazione con Huw Price

di Bruno Mölder, Francesco Orsi
31.10.2016

Huw Price (1953) è Bertrand Russell Professor of Philosophy presso l'Università di Cambridge e Fellow del Trinity College, Cambridge. È direttore accademico del Centre for the Study of Existential Risk, che ha fondato nel 2012 con Martin Rees and Jaan Tallinn; e direttore accademico del nuovo Leverhulme Centre for the Future of Intelligence. È già stato professore presso l'Università di Sydney e l'Università di Edimburgo. È Fellow della British Academy e della Australian Academy of the Humanities. Price ha pubblicato libri di filosofia della fisica (Time's Arrow and Archimedes' Point (OUP, 1996); (curato con Richard Corry) Causation, Physics, and the Constitution of Reality: Russell's Republic Revisited (OUP, 2007)), e su temi quali la verità, il naturalismo, il pragmatismo e l'espressivismo: Facts and the Function of Truth (Blackwell, 1988), Naturalism Without Mirrors (Oxford University Press, 2011), Expressivism, Pragmatism and Representationalism (Cambridge University Press, 2013). Abbiamo intervistato Huw Price in occasione delle Frege Lectures tenute presso l'Università di Tartu, Estonia, il 27 e 28 giugno 2016 (http://www.flfi.ut.ee/en/department-philosophy/frege-lectures).


1. Come sei giunto alla filosofia? Come hai deciso di diventare filosofo?

HP: Quando cominciai l'università alla Australian National University a Canberra, pensavo di voler fare l'astronomo. Mi iscrissi a fisica e a matema-tica pura e applicata. Dovendo scegliere un quarto corso, per una qualche ragione scelsi filosofia. Per quanto mi piacesse, cominciai il secondo anno pensando ancora di voler fare il fisico, e a quel punto lasciai la filosofia. Ma durante il terzo anno pensai di lasciare la fisica e concentrarmi sulla mate-matica pura. Avrei potuto abbandonare fisica solo facendo due unità in più di filosofia, in modo tale da costituire la mia major. Mi iscrissi a logica e a filosofia della scienza, trovandole entrambe interessantissime. È allora che ho letto Quine per la prima volta, per esempio, e che ho scoperto la filosofia dello spazio e del tempo.Finii comunque la laurea in matematica, ma rimasi un anno ancora per stu-diare un altro po' di filosofia. Uno dei docenti, Jenny Lloyd, teneva un se-minario sulla filosofia del tempo. A quei seminari partecipava un giovane ospite da Cambridge, ovvero Hugh Mellor. Alla fine del semestre mi chiese se avevo considerato continuare con la filosofia. Un bell'incoraggiamento per me, e mi trovai a pensare più seriamente alla filosofia. Completai un an-no di studi postlaurea in matematica a Oxford, ma già fin dall'inizio avevo deciso di fare un dottorato in filosofia. Il posto naturale dove fare domanda era Cambridge, dove andai a lavorare con Hugh.

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