Per visualizzare il video, cliccare sul seguente link: Conversation with Martin Davis
Martin D. Davis, emeritus professor at the New York University, is among the world's most eminent logicians. One of his teachers at the City College of New York, Emil L. Post, exerted a very direct influence on the direction of his subsequent work. His Ph.D. thesis, "On the theory of recursive unsolvability", was defended in 1950 at Princeton University under the direction of Alonzo Church. His many writings on computability helped that subject to acquire the dignity of an independent discipline; moreover, Martin has been a trailblazer in the field today known as 'automated reasoning' and a distinguished scholar of non-standard analysis. In association with Hilary Putnam and Julia Bowman Robinson, he gave a decisive push to an important 20th century achievement: the (negative) solution of Hilbert's tenth problem. For many years, Martin has cultivated a keen interest in the history and philosophy of computing.
Interviste

Conversation with Martin Davis
di Eugenio Omodeo, Alberto Policriti
31.01.2022
Per visualizzare il video, cliccare sul seguente link: Conversation with Martin Davis
Martin D. Davis, professore emerito alla New York University, è fra i più eminenti logici al mondo. Uno dei suoi insegnanti al City College di New York, Emil L. Post, esercitò un'influenza molto diretta sull'orientamento del suo successivo lavoro. Conseguì nel 1950 il Ph.D. alla Princeton University, con una tesi dal titolo "Sulla teoria dell'insolubilità ricorsiva", sotto la direzione di Alonzo Church. I suoi numerosi scritti sulla computabilità contribuirono a far acquisire a quella materia la dignità di disciplina indipendente; inoltre, Martin è stato un pioniere nel campo oggi noto come 'automazione del ragionamento' e illustre studioso dell'analisi non-standard. In sodalizio con Hilary Putnam e Julia Bowman Robinson, diede impulso decisivo a un importante conseguimento del ventesimo secolo: la soluzione (negativa) del decimo problema di Hilbert. Per molti anni, Martin ha coltivato una viva passione per storia e filosofia dell'informatica.