Letture critiche

- Discussione critica
Robert W. Batterman, The Devil in the Details: Asymptotic Reasoning in Explanation, Reduction and Emergence, Oxford University Press, Oxford, 2001, pp. 160.
di Laura Felline
Data la stretta interconnessione tra matematica e scienze naturali, è naturale comprendere come il successo della metafisica, epistemologia o metodologia della scienza non possa prescindere da un solido resoconto del modo in cui il linguaggio matematico costringe e guida teorie e ricerca scientifiche.

- Discussione critica
Luciano Floridi, Gian Paolo Terravecchia, Le parole della filosofia contemporanea, Carocci Editore, Collana Quality Paperbacks, Roma, 2009, pp. 230.
di Teodosio Orlando
Il libro di Floridi e Terravecchia si presenta come un lessico di rapida ed efficace consultazione finalizzato alla spiegazione dei principali termini usati nella filosofia contemporanea, che vengono presentati e definiti in modo sintetico ed essenziale.

- Discussione critica
Maurizio Ferraris, Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce, Laterza, Roma-Bari, 2009, pp. 429.
di Stefano Vaselli
L'ontologia sociale è un fertile settore filosofico originatosi da matrici fenomenologiche di primo '900 (prime tra tutte quelle di A. Reinach e di C. Znamierowski), che mira a fornire le condizioni necessarie e sufficienti per l'analisi di concetti come ente sociale, ente istituzionale, aggregato sociale, individuo/persona, agente sociale, ma anche di potere deontico, regola costitutiva, e più in generale, dei fondamenti ontologici delle scienze sociali.

- Discussione critica
Arthur C. Danto, Andy Warhol, Yale University Press, New Haven - London, 2009, pp. 162.
di Tiziana Andina
La stima filosofica che Arthur Danto accorda a Andy Warhol è davvero elevatissima per cui questa monografia, edita nel 2009 per Yale University Press, nella collana Icons of America, la cui edizione italiana è stata pubblicata recentemente dall'editore Einaudi, non stupisce affatto.

- Discussione critica
Marina Sbisà, Detto non detto. Le forme della comunicazione implicita, Laterza, Roma - Bari, 2007, pp. 214.
di Lucia Morra
Tra i molti meriti del libro che Marina Sbisà ha dedicato alla comunicazione implicita e al ruolo che essa riveste nella comprensione c'è quello di essere di estremo interesse non solo per i teorici del linguaggio, cui schiude un'articolata proposta teorica nella quale convergono i risultati di diverse analisi condotte negli anni dall'autrice, ma per chiunque sia immerso in una rete di scambi comunicativi, perché mostra quanto sia necessario e fruttuoso saper analizzare l'implicito che permea la prassi dell'interazione verbale quotidiana.

- Discussione critica
Simone Pollo, La morale della natura, Biblioteca essenziale Laterza, Bari-Roma, 2008, pp. 169.
di Stefano Vaselli
Non è un'esagerazione definirlo come uno dei temi più strategici dell'attuale dibattito culturale tra "mondo laico" (implicante anche il cosiddetto "fronte laicista" come spesso è definito), e "culture confessionali".

- Discussione critica
Massimo Marraffa, La mente in bilico. Le basi filosofiche della scienza cognitiva. Carocci, Roma 2008, pp. 258.
di Mariastella Signoriello
La mente in bilico di Massimo Marraffa è un'introduzione alla filosofia della scienza cognitiva che affronta, in particolare, il problema della concezione dei processi cognitivi come elaborazioni di informazioni. Questa concezione oggi è a un bivio. La mente, come dice l'autore, è infatti "in bilico".

- Discussione critica
Claudia Bianchi, Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione, Laterza, Roma - Bari, 2009, pp. 240.
di Francesca Ervas
A dispetto del titolo, il libro di Claudia Bianchi è molto più ambizioso di come si presenti a prima vista: Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione non si interroga semplicemente sui processi cognitivi alla base della produzione e della comprensione linguistica.

- Discussione critica
Pietro Perconti, L'autocoscienza. Cosa è, come funziona, a cosa serve. Laterza, Roma-Bari, 2008 pp. 168.
di Mariastella Signoriello
Hume descriveva la mente come «una specie di teatro», se potessimo quindi paragonare l'attività mentale ad uno spettacolo teatrale, quale ruolo assegneremmo al nostro "io"? Istintivamente saremmo portati a rispondere che il ruolo che meglio gli si addice è quello di spettatore della propria attività mentale, ossia colui che osserva ciò che accade all'interno della propria testa.

- Discussione critica
Michael Thompson, Life and Action Elementary Structures of Practice and Practical Thought, Harvard University Press, Cambridge (Mass.), 2008, pp. 223.
di Annalisa Paese
Life and Action è articolato in tre saggi ed un lungo capitolo introduttivo che ne illustra le connessioni teoriche e metodologiche collocandole all'interno di un progetto generale. I tre concetti che fissano il tema affrontato in ciascuno dei tre saggi sono quelli di forma di vita, azione e pratica.

- Discussione critica
Andrea Borghini, "Che cos'è la possibilità", Carocci, Collana "Le Bussole", Roma, 2008, pp. 111.
di Stefano Vaselli
Se è vero che la filosofia analitica non è solo un argomento di studio dei manuali di storia della filosofia contemporanea, fatto di correnti, scuole, autori, ma, soprattutto, un metodo di chiarezza critica orientato all'attività, oltre che alla "dottrina", allora la chiarezza espositiva, la sintesi descrittiva, e l'efficacia critica della sua scrittura devono restare le principali voci del proprio statuto metodologico.