Letture critiche

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Daniela Angelucci, "Filosofia del cinema", Roma Carocci Editore, 2013, pp. 124.

di Enrico Terrone
30.06.2015

"Pensiero", "Immaginario", "Reale", "Visione e racconto" sono i titoli dei quattro capitoli di cui si compone Filosofia del cinema di Daniela Angelucci. Quattro capitoli che individuano quattro aspetti cruciali del rapporto fra filosofia e cinema. A fare da filo conduttore vi è l'idea che il cinema sia una pratica di pensiero che può concernere sia l'immaginario sia il reale, e che si attua mediante una combinazione di visione e racconto. All'interno di questo assetto generale, il primo capitolo difende la tesi per cui il cinema è «un luogo di produzione del pensiero» (p. 11), e lo fa evidenziando le analogie fra pensiero e cinema, e argomentando a favore della loro rilevanza. Il secondo capitolo spiega in che senso il cinema come pratica di pensiero possa concernere l'immaginario. Il terzo capitolo procede in maniera speculare interrogandosi sul cinema come pensiero del reale, con particolare attenzione alle mutazioni del rapporto fra cinema e realtà nell'era dell'immagine digitale. Infine il quarto capitolo si concentra sui «due regimi rappresentativi del cinema, quello visibile e quello narrativo» (p. 11), argomentando che è soltanto nella dialettica fra visione e racconto che il cinema può costituirsi come pratica di pensiero.

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Numero della rivista
N°12 / APhEx

Parole chiave
Cinema, Thought, Perception


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