Per spazzare il campo da possibili equivoci, può essere utile cominciare col dire cosa The Ethics of Information di Luciano Floridi non è, né intende es-sere: un'introduzione per il lettore comune all'etica del computer (Computer Ethics, CE) o all'etica dell'informazione (Information Ethics, IE); inoltre, non è nemmeno, né vuol essere, un manuale di etica per professionisti dell'informatica (p. xvi). Il libro non si preoccupa di offrire una precettistica su come usare il computer, online o offline, categorie peraltro sempre più obsolete, secondo Floridi, nella nostra società "onlife".Il concetto di onlife, detto per inciso, gioca un ruolo importante nella riflessione di Floridi e nasce dalla constatazione che siamo connessi gli uni agli altri, viviamo in un ambiente in cui gli "oggetti intelligenti" sono sempre di più capaci di interagire con noi, in un onnipresente e continuo flusso di dati, così che il momento online e quello offline sono sempre più difficilmente separabili.
The Ethics of Information si propone piuttosto come una ricerca di tipo fondativo, vuole cioè gettare i semi di una teoria etica generale, da sviluppa-re poi nell'ambito della CE. I primi cinque capitoli, dal taglio meta-etico, pongono le basi ontologiche e metodologiche del libro, fino a collegare l'IE alla CE. I successivi sei capitoli introducono alla teoria etica proposta dall'autore. Nei capitoli dal 12 al 15 la IE viene applicata a temi specifici e, allo scopo, Floridi si occupa di privacy, di moralità in sistemi distribuiti, di etica di impresa, di etica dell'informazione globale. Il capitolo finale ha il compito di rispondere a venti obiezioni già mosse all'etica di Floridi e in tal modo riesce a rispondere anche alle principali osservazioni critiche che una prima lettura del testo può suscitare. La scelta dell'autore, per ciascun capi-tolo, di introdurre, esporre e riassumere, ripetendo così tre volte i contenuti, è un apprezzabile aiuto per il lettore.
Letture critiche

Luciano Floridi, "The Ethics of Information", Oxford University Press, Oxford, 2015, pp. 357.
di Gian Paolo Terravecchia
05.10.2020