Il tema della percezione ricopre, ormai da decenni, un ruolo di primo piano nell'ambito della filosofia analitica. Negli ultimi anni in particolare, l'interesse per i temi filosofici connessi alla percezione è sfociato in una mole considerevole di libri e articoli pubblicati, e si è riflesso anche nella letteratura filosofica in lingua italiana. Esperienza e contenuto è un libro molto lungo e di lettura impegnativa, ma offre senza dubbio uno dei resoconti più completi sul tema di cui io sia a conoscenza. Più che un'introduzione, come nel caso di Calabi [2009] e Paternoster [2007], è una trattazione sistematica di aspetti metafisici, semantici e fenomenologici della percezione, orientata a costituire una teoria unitaria sull'argomento: ne risulta una specifica variante dell'intenzionalismo – variante secondo cui l'esperienza percettiva è essenzialmente sia una rappresentazione del mondo che una relazione ad esso (aspetti metafisici), ha un contenuto determinato dalle cause tipiche dell'esperienza stessa (aspetti semantici), e una fenomenologia presentazionale in virtù della quale siamo direttamente coscienti di configurazioni ambientali (aspetti fenomenologici). Il libro è anche corredato di un ottimo apparato di note che, oltre a dichiarare sempre la provenienza delle idee discusse, con utili e abbondanti riferimenti bibliografici, contiene alcuni approfondimenti che Zucca ha scelto di non inserire nel testo principale, forse in quanto non direttamente legati alla percezione (per esempio l'esposizione dell'argomento di Mike Martin contro l'intenzionalismo, basato sull'immaginazione (nota n. 16, p. 411)). Esperienza e contenuto costituisce una lettura informativa e stimolante, dalla quale chi sia interessato ad approfondire i temi della percezione può sicuramente ricavare sia nuove conoscenze che alcuni spunti per riflettere.
Letture critiche

Diego Zucca, "Esperienza e contenuto. Studi di filosofia della percezione", Mimesis, Milano 2012, pp. 564.
di Andrea Giananti
27.04.2014