Letture critiche

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Simone Pollo, La morale della natura, Biblioteca essenziale Laterza, Bari-Roma, 2008, pp. 169.

di Stefano Vaselli
06.12.2009

Non è un'esagerazione definirlo come uno dei temi più strategici dell'attuale dibattito culturale tra "mondo laico" (implicante anche il cosiddetto "fronte laicista" come spesso è definito), e "culture confessionali". Stiamo parlando della possibilità, avvertita da taluni come una necessità "razionalmente innegabile" di definire la moralità come una proprietà naturale di quel particolarissimo (e piccolissimo) sottoinsieme del mondo fisico che è la nostra specie, homo sapiens-sapiens. La moralità, dunque, vista come proprietà naturale, come naturalità della specie umana, con la conseguente possibilità di effettuare una fondazione dell'etica in non meglio precisate – o precisabili – strutture fondamentali della "natura" umana o, in ogni caso, biologica. Non serve poi rinviare all'attualità quotidiana delle prese di posizione che, sempre le stesse, identiche, "agenzie pubbliche culturali", nazionali o sovranazionali, di tipo religioso, vanno difendendo e affermando da un po' di anni a questa parte con sempre maggiore insistenza su questo e altri punti, per capire quanta rilevanza abbia ormai assunto questo tema per tutti noi, su questioni come la stabilizzazione normativa delle coppie di fatto, la fecondazione assistita, il testamento biologico, il diritto al controllo delle nascite, ecc.

Da questo punto di vista, il libro di Simone Pollo – assegnista di ricerca in bioetica e filosofia morale all'Università "La Sapienza" di Roma – La morale della natura, Roma-Bari, Laterza, 2008, rappresenta senza mancare della sobrietà dovuta ad una recensione, una novità assoluta in lingua italiana, e può essere considerato a pieno titolo una micro-monografia su questo, specifico, argomento. Cosa non meno importante – e ci permettiamo di sottolinearlo come un aspetto assolutamente degno di nota – trattasi di un contributo che è teso, con egregia padronanza delle questioni trattate e con ottima capacità espositiva, ad unire conoscenza critica ed approfondita delle tematiche sottese ad una militanza critica, filosofica e, per taluni aspetti, politica (nel senso più classico e neutrale del termine, vale a dire come frutto dell'impegno intellettuale di un polites), del tutto limpidamente (e perciò lealmente) esposte e messe a nudo dagli intenti stessi dell'autore. Il risultato è una lettura chiara, ricca e indispensabile per chiunque intenda non solo conoscere o approfondire un problema-dibattito ("come possiamo parlare di fondamenti naturali dell'etica?"), ma anche per chiunque intenda affrontare questo argomento senza tema alcuna di un approccio da una prospettiva sicuramente più marcata da una sensibilità laica e liberale, anziché da un'angolatura già schierata confessionalmente o, peggio ancora, non schierata per nulla, in nome di un certo nichilismo buonista, oggi assai di moda.

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Numero della rivista
N°01 / APhEx

Parole chiave
Natura


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