È un'idea assai diffusa pensare che il matrimonio abbia un valore morale che gli altri tipi di relazione di coppia non hanno. Ma perché attribuiamo un significato così considerevole al matrimonio? in che cosa esattamente consiste l'importanza che socialmente gli riconosciamo? Che cosa comporta da un punto di vista morale l'unione sancita dalla legge tra due persone di sesso diverso e che obblighi impone? Le attuali leggi che regolano il matrimonio sono fonte di discriminazione? Queste sono alcune delle principali domande a cui Elizabeth Brake tenta di dare una risposta in questo volume. Scopo del libro è di esaminare i costi sociali, psicologici, economici – e le relative conseguenze etico-politiche – imposti dal primato che società e legge riconoscono all'unione matrimoniale. Punto di partenza dell'analisi di Brake è che le attuali leggi vigenti in Occidente sul matrimonio discriminano e marginalizzano sia quelli a cui il diritto a sposarsi non è consesso (come omosessuali e lesbiche) sia quelli che preferiscono relazioni di coppia non convenzionali (come poligami e conviventi) o più semplicemente rimangono (oppure scelgono di essere) single. In Minimizing Marriage, Brake avanza tre tesi principali: (i) occorre ridurre al minimo il significato morale del matrimonio; (ii) l'importanza sociale e legale accordata al matrimonio è ingiustificata, i privilegi di cui godono le coppie sposate procurano danno e sofferenza a quelli che si orientano verso tipologie di relazioni affettive diverse; (iii) uno Stato davvero liberale dovrebbe estendere la categoria legale del matrimonio ai soggetti con un orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale, limitare le restrizioni in merito a chi può legittimamente sposarsi (anche rispetto al numero di persone con cui ci si può contemporaneamente congiungere) e semplificare le procedure per ottenere il divorzio. Il volume è diviso in due parti e si articola in otto capitoli.
Letture critiche

Elizabeth Brake, "Minimizing Marriage. Marriage, Morality, and the Law", Oxford University Press, Oxford, 2012, pp. 240
di Vera Tripodi
12.01.2014