Letture critiche
Andrea Borghini, "Che cos'è la possibilità", Carocci, Collana "Le Bussole", Roma, 2008, pp. 111.
di Stefano Vaselli
06.12.2009
Se è vero che la filosofia analitica non è solo un argomento di studio dei manuali di storia della filosofia contemporanea, fatto di correnti, scuole, autori, ma, soprattutto, un metodo di chiarezza critica orientato all'attività, oltre che alla "dottrina", allora la chiarezza espositiva, la sintesi descrittiva, e l'efficacia critica della sua scrittura devono restare le principali voci del proprio statuto metodologico. E la collana "Le Bussole" di Carocci, in questo, è ampiamente premiata da intenti come quello intrapreso da Andrea Borghini in Che cos'è la possibilità. Uno sforzo che riesce ad aprire questa voce del lessico filosofico contemporaneo alla fruibilità non solo del lettore specialista (ovvero quello portato a categorizzare tipicamente possibilità come "tema della logica e della metafisica modale") ma anche di quello per nulla iniziato e tanto meno "esoterico".
Infatti, dall'angolatura estetica ed ideologica – nel senso più "ampio" e ricco di cui questo aggettivo può connotarsi – di una certa categoria di lettrici e lettori della filosofia analitica, "possibilità" è un termine che richiama quasi per tropismo intuitivo concetti come
logica modale e
modalità, e quindi,
necessità,
necessario,
attualità,
attuale,
effettivo, ecc, tutti termini con i quali formerebbe una sorta di index settoriale. Il testo di Borghini, senza per questo tradire in nulla la fedeltà all'impostazione metodologica del proprio percorso scientifico, tenta di mostrare come il concetto di possibilità sia, di contro, una voce assolutamente cruciale del lessico filosofico non solo contemporaneo o moderno, non solo analitico, e perciò non esclusivamente "modale", ma proprio di ogni vicenda filosofica e di ogni serio impegno teoretico concernente temi logici, ontologici e metafisici di tutti i tempi. Tutto questo in un volume di poco più di cento pagine che hanno il merito di far orbitare ogni tema dell'intera argomentazione attorno alle domande, ai problemi e alle definizioni concettuali "di base", prima di addentrarsi in tassonomie più storiografiche degli autori menzionati e delle loro scuole di appartenenza – fare una storia del concetto
possibilità, anzi, è un compito gentilmente fatto oggetto di diniego. Ciò rende il volume di Borghini un contributo prezioso ed agile, che chi scrive non ha esitato a consigliare come lettura introduttiva anche ad un pubblico molto giovane – e non per questo meno spigliato – come quello di un gruppo di studenti della scuola superiore, ricevendone preziose sorprese in termini di risultati di fruibilità e leggibilità su temi certo non poco ostici persino ad un "pubblico adulto".
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