Letture critiche

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Markus Gabriel, Il senso dell'esistenza. Per un nuovo realismo ontologico, Roma, Carocci Editore, 2012, p. 162

di Leonardo Marchettoni
19.01.2013

Il nome di Markus Gabriel, giovane filosofo tedesco, professore a Bonn ha iniziato a circolare in Italia in occasione del dibattito sul "Nuovo Realismo" inaugurato da Maurizio Ferraris. Questa circostanza è, in un certo modo, paradossale, dal momento che, come argomenterò, Gabriel difende una forma di realismo così estremo – da lui denominata "iperrealismo ontologico"– da collassare in un prospettivismo radicale. Questo dato è indizio, a mio avviso, che la collocazione di Gabriel sul fronte realista rappresenta un elemento sovrastrutturale del suo pensiero, che ha a che fare con una scelta di campo polemica e con il confronto con autori come Alain Badiou, Quentin Meillassoux e lo stesso Maurizio Ferraris, tutti ascrivibili, seppur con diversi distinguo, alla "compagine" realista. Infatti, la collocazione realista viene sviluppata soprattutto nell'introduzione a questo breve testo, che rappresenta la rielaborazione di un ciclo di lezioni tenute a Napoli nel giugno 2011.Il contenuto dei quattro capitoli presenta frequenti ripetizioni e variazioni del tema centrale, quello dell'esistenza come apparizione in un campo di senso e del darsi di un numero infinito di campi di senso, tanto che si può dire che tutto il volume sia costruito come una amplificatio di questa tesi. Per questo motivo è opportuno soffermarsi subito a esporla. Secondo Gabriel l'esistenza è l'apparizione-in-un-mondo. Con questa espressione Gabriel si contrappone sia ai tentativi di pensare l'esistenza come una proprietà, sia alla tradizione kantiano-fregeana di pensare l'esistenza come instanziazione di un concetto. L'esistenza caratterizza invece un'apparizione relativa a un campo di senso. Tuttavia, tale apparizione «è neutrale rispetto a una conclusiva realtà metafisica, perché qualcosa potrebbe apparire nel campo del falso o nel campo dell'illusione» (p. 46). Inoltre, Gabriel sostiene che la propria posizione si differenzia dalla teoria di Meinong perché rifiuta di attribuire qualsivoglia privilegio ontologico agli oggetti reali secondo i parametri della fisica (pp. 46-7).

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Numero della rivista
N°07 / APhEx

Parole chiave
Realismo, Idealismo, Oggettività


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