Letture critiche
Michael Thompson, Life and Action Elementary Structures of Practice and Practical Thought, Harvard University Press, Cambridge (Mass.), 2008, pp. 223.
di Annalisa Paese
06.12.2009
Life and Action è articolato in tre saggi ed un lungo capitolo introduttivo che ne illustra le connessioni teoriche e metodologiche collocandole all'interno di un progetto generale. I tre concetti che fissano il tema affrontato in ciascuno dei tre saggi sono quelli di forma di vita, azione e pratica. Thompson propone un'interpretazione di ciascuno di questi concetti in base alla quale essi non hanno carattere empirico bensì costituiscono categorie logiche, vale a dire, categorie che individuano sfere di intelligibilità governate da relazioni loro specifiche. Life and Action trae la sua ispirazione e il suo orientamento dal neo-aristotelismo etico di Philippa Foot [2001] che conferisce un ruolo centrale alla nozione di essere umano. Secondo Thompson, perchè questa nozione ed il suo ruolo in etica possano essere adeguatamente compresi, è necessario elaborarla all'interno di un apparato concettuale diverso da quello dell'indagine empirica portata avanti dalle scienze speciali e questo apparato è appunto quello che egli intende ricostruire in Life and Action.
L'interesse per l'etica è dunque un elemento molto importante per capire le motivazioni di Life and Action, ma l'occasionale coinvolgimento di materiali propriamente etici è caratterizzato da Thompson come un'intrusione (p. 5) e la riflessione etica vera e propria rimane fuori dagli obbiettivi perseguiti nel suo libro. La vita e l'azione, per Thompson, non sono solo concetti fondamentali per la comprensione del discorso etico, ma oggetti di interesse filosofico in se stessi e—nell'affrontarli—egli offre un contributo in due aree molto vivaci del dibattito filosofico contemporaneo: la questione di cosa conti come una prospettiva filosofica autenticamente naturalista e la filosofia dell'azione. Nell'elaborare questo contributo Thompson produce un'interpretazione ed uno sviluppo particolarmente autorevoli ed interessanti della filosofia pratica di Elizabeth Anscombe e soprattutto della sua monografia Intention oggi al centro di una vera e propria riscoperta da parte dei filosofi di ambito analitico. È in Anscombe che Thompson rintraccia il primo esempio del metodo che egli stesso adotta e che consiste nel combinare elementi appartenenti a due prospettive filosofiche apparentemente molto lontane tra loro: quella di Aristotele e quella di Frege.
Continua la lettura (non è necessario il reader PDF)
Scarica il file Pdf