Una sera di autunno del 1847 il giovane Michele, in visita presso la casa di un amico, riceve un foglietto proveniente da Genova, da parte di Goffredo. Lo legge, si commuove e inizia a comporre una melodia:
"Mi posi al cembalo, coi versi di Goffredo sul leggio, e strimpellavo, assassinavo colle dita convulse quel povero strumento, sempre cogli occhi all'inno, mettendo giù frasi melodiche, l'un sull'altra, ma lungi le mille miglia dall'idea che potessero adattarsi a quelle parole. Mi alzai scontento di me; mi trattenni ancora un po' in casa Valerio, ma sempre con quei versi davanti agli occhi della mente. Vidi che non c'era rimedio, presi congedo e corsi a casa. Là, senza neppure levarmi il cappello, mi buttai al pianoforte. Mi tornò alla memoria il motivo strimpellato in casa Valerio: lo scrissi su d'un foglio di carta, il primo che mi venne alle mani: nella mia agitazione rovesciai la lucerna sul cembalo e, per conseguenza, anche sul povero foglio; fu questo l'originale dell'inno Fratelli d'Italia. (dalla testimonianza di Anton Giulio Barrili) "
Quella sera Michele Novaro non immaginava affatto che le note scritte di getto per musicare la poesia dell'amico Mameli avrebbero avuto così tanto successo. Tra l'altro, l'inno aveva dei limiti artistici, tanto che si provò perfino a sostituirlo con un altro testo e un'altra melodia, composta questa volta da Giuseppe Verdi. A quanto pare, però, il nuovo inno non convinse nessuno, mentre l'altro, pur non essendo un capolavoro, piacque molto al popolo e divenne talmente celebre da essere tuttora in voga.
Perchè? Perchè alcune melodie, alcuni slogan, alcune idee, alcuni modi di vestire e di fare si insinuano tanto profondamente nella nostra esistenza umana da divenire parte del nostro patrimonio culturale comune, mentre altre rappresentazioni – scritte, orali, musicali che siano – vengono rapidamente dimenticate dopo la loro prima apparizione? Il libro di Ines Adornetti è una risposta, convincente e ben articolata, a questa domanda.
Letture critiche

Ines Adornetti, Buone idee per la mente. I fondamenti cognitivi ed evolutivi della cultura, Cagliari, Cuec Editrice, 2011, pp.144
di Erica Cosentino
18.06.2012