A dispetto del titolo, il libro di Claudia Bianchi è molto più ambizioso di come si presenti a prima vista: Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione non si interroga semplicemente sui processi cognitivi alla base della produzione e della comprensione linguistica. Il testo fornisce al lettore anche una mappa ragionata delle principali posizioni degli studiosi che si dedicano oggi ad indagare quel complesso sistema di aspettative che costituisce la nostra attribuzione di significato alle parole altrui. Attraverso un'analisi appassionata ed appassionante delle possibilità e dei limiti delle diverse teorie in campo, l'autrice si chiede se e in che misura abbia ancora senso parlare di "lingua come codice" o di "significato letterale". Più che offrire un'esposizione neutrale e introduttiva delle idee dei singoli autori, il testo sceglie fermamente di portare di fronte al tribunale, non solo dell'analisi filosofica ma anche della ricerca empirica, intere correnti contemporanee della filosofia del linguaggio, che si rifanno ora alla linguistica ora alle scienze cognitive. Dopo aver dedicato il primo capitolo al pensiero di Paul Grice, vengono infatti presi in esame il progetto neo-griceano (di autori quali Jay Atlas, Gerald Gazdar, Robert Harnish, Laurence Horn e Stephen Levinson) nel secondo capitolo, e quello post-griceano (di autori quali François Récanati, Kent Bach e, in particolare, i teorici della pertinenza Dan Sperber e Deirdre Wilson) nel terzo capitolo del testo. La discussione delle varie posizioni – attraverso esempi brillanti e divertenti, talvolta contenuti nelle utili schede di approfondimento alla fine dei paragrafi – si conclude nel quarto capitolo con un serrato confronto tra l'approccio letteralista basato sul modello del codice e l'approccio contestualista che adotta invece un modello inferenziale della comunicazione, per delimitare i confini tra l'ambito della semantica e della pragmatica, costante interesse nel percorso di ricerca personale dell'autrice [Bianchi (ed.) 2004]. Se il percorso argomentativo premia la posizione contestualista a discapito delle tesi letteraliste, nelle due varianti del minimalismo di Herman Cappelen ed Ernie Lepore e dell'indicalismo di Jason Stanley e Zoltan Szabò, ciò non toglie che alla fine del testo l'autrice riesca a mettere in evidenza anche tutte le difficoltà interne a questa prospettiva. Nella parte conclusiva del testo, infatti, Bianchi esamina i problemi della posizione che ne costituisce, dal suo punto di vista, la versione più promettente: la teoria della pertinenza.
Letture critiche

Claudia Bianchi, Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione, Laterza, Roma - Bari, 2009, pp. 240.
di Francesca Ervas
06.12.2009