«Che cosa fa sì che le parole significhino ciò che significano?» (Davidson 1984, tr. it. p. 33). Questa è la domanda fondamentale sulla nozione semantica di significato che fa da filo conduttore a una delle principali raccolte di Donald Davidson: Truth and Interpretation (1984). È la domanda che dovrebbe porsi un interprete radicale, ovvero un soggetto che voglia andare alle radici dei meccanismi di comprensione di una lingua sconosciuta, senza conoscere le credenze dei parlanti, né gli usi o i costumi della comunità linguistica cui appartengono. Nel secondo capitolo di Word and Object (1960), Willard van Orman Quine aveva già descritto la situazione del linguista radicale che si trova a dover tradurre i proferimenti linguistici di un parlante appartenente ad una comunità linguistica sconosciuta e le difficoltà alle quali va incontro nel tentativo di comprendere un parlante ed il suo modo di classificare e organizzare l'esperienza. Quine aveva sostenuto la tesi dell'indeterminatezza della traduzione, ovvero la possibilità che esistano più manuali di traduzione, in grado di offrire traduzioni dei proferimenti dei nativi incompatibili tra loro, ma ugualmente legittime. Come si vedrà in seguito, Davidson riprende, rielabora e porta a significative, interessanti conclusioni i principali temi legati al problema della traduzione introdotti da Quine, prendendo le distanze sia da una concezione puramente sintattica di traduzione, sia dall'idea stessa di schema concettuale (ultimo "dogma dell'empirismo").
Profili
Donald Davidson
di Cristina Amoretti, Francesca Ervas
05.02.2011
Donald Davidson (1917-2003) è stato uno dei più importanti filosofi analitici del ventesimo secolo, non solo per la varietà dei temi affrontati (che vanno dalla filosofa della mente a quella dell'azione, dalla teoria della verità a quella del significato, da questioni epistemologiche a quelle estetiche), ma anche, e soprattutto, per la complessiva sistematicità del suo pensiero. Il presente saggio si concentra sugli argomenti più significativi della filosofia davidsoniana: il rapporto tra verità e significato, il ruolo centrale dell'interpretazione e della nozione di razionalità, il problema mente-corpo, la natura delle credenze e il legame tra pensiero e linguaggio.