Profili

Georg Henrik von Wright

di Giulio Napoleoni
29.01.2014

Von Wright (1916-2003) è una figura singolare e poliedrica nel panorama filosofico novecentesco, con potenzialità di sviluppo per il pensiero futuro ancora in gran parte inesplorate. Ha dato contributi importanti in molteplici settori (logica filosofica, epistemologia, etica, teoria dell'azione, teoria della mente, storia della filosofia) occupandosi di nodi cruciali (l'induzione, la probabilità, la causalità, il libero arbitrio, il problema mente-corpo, la metodologia delle scienze storico-sociali, la natura umana) e portando in ciascuno di questi campi la luce penetrante ma pacata di uno stile filosofico analitico estremamente duttile, aperto anche ad altre tradizioni (in particolare l'ermeneutica). In questo profilo si è rinunciato a proporre una sintesi esaustiva su tutta la sua produzione (le mancanze più significative sono segnalate nel testo), impresa che avrebbe richiesto uno spazio maggiore, e si è scelto di ricostruire la linea fondamentale dello sviluppo più maturo del suo pensiero: la filosofia dell'azione, imperniata sull'analisi dei concetti di causa, azione e libertà.


Georg Henrik von Wright nasce ad Helsinki nel 1916. Alle superiori i suoi interessi principali sono la matematica, la storia e le scienze naturali, poi "scopre" improvvisamente la filosofia, guidato dal padre. Studia filosofia all'università di Helsinki. Letture importanti per la sua formazione sono il Trattato sulla probabilità di Keynes, il Tractatus di Wittgenstein e la Logica della scoperta scientifica di Popper. Come argomento per la tesi di dottorato sceglie il tema dell'induzione e si reca nel 1939 a Cambridge per seguire l'insegnamento di Broad, che aveva già pubblicato sul tema. Qui, inaspettatamente, incontra Wittgenstein e segue il suo corso sui fondamenti della matematica. Rientra in Finlandia prima dello scoppio della guerra. Inizia a insegnare all'università di Helsinki nel 1943. Frutto di rielaborazione della sua tesi e di successivi approfondimenti saranno le opere The Logical Problem of Induction (1941) e A Treatise on Induction and Probability (1951). Nel 1947 torna a Cambridge per tenere un seminario sulla logica induttiva, e stringe un forte rapporto di amicizia e collaborazione con Wittgenstein. In quello stesso anno Wittgenstein, che aveva deciso di lasciare l'insegnamento, propone a von Wright di tenere lui la sua cattedra. Così avviene fino al 1951, quando von Wright torna ad insegnare ad Helsinki. Essendo stato nominato da Wittgenstein esecutore testamentario (insieme alla Anscombe e a Rhees), von Wright sarà a lungo occupato dalla cura degli inediti di Wittgenstein. I contributi filologici ed esegetici di von Wright sono raccolti in un volume dal titolo Wittgenstein (von Wright [1982]). Nel 1961 viene nominato membro dell'Accademia di Finlandia e lavora per questa istituzione fino alla sua morte, avvenuta nel 2003.

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Numero della rivista
N°09 / APhEx

Parole chiave
Azione, Causalità, Libertà


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