Profili

Gustav Bergmann

di Guido Bonino
30.06.2014

L'attività di Gustav Bergmann (Vienna 1906 – Iowa City 1987) si può dividere in tre fasi. La prima è rivolta principalmente alla filosofia della scienza, nel solco degli insegnamenti del Circolo di Vienna. La seconda, accompagnata da una riflessione sulla natura e il metodo dell'impresa filosofica, culminata in una delle più lucide formulazioni del metodo del linguaggio ideale, consiste nell'elaborazione di una ricca ontologia, vincolata però dal principio di acquaintance, e mirante a stabilire una posizione realista, sia nel senso del realismo1 (opposto al nominalismo), sia in quello del realismo2 (opposto all'idealismo). L'ultima fase, nota soprattutto dagli scritti postumi, propone una revisione dell'ontologia precedente. In questo profilo si è prestata particolare attenzione alla seconda fase, che maggiormente ha contribuito alla fama di Bergmann, privilegiando gli aspetti metodologici.


La biografia di Gustav Bergmann (Vienna 1906 – Iowa City 1987) è per molti aspetti quella tipica di un intellettuale centro-europeo costretto a emigrare negli Stati Uniti a causa delle origini ebraiche. Il suo percorso professionale e filosofico, però, è stato piuttosto insolito. Frequentatore in giovanissima età del Circolo di Vienna, ne apprezzò soprattutto la prima fase, dominata a suo parere dalla figura di Rudolf Carnap, mentre ebbe dei dubbi su quella che considerava la deriva wittgensteiniana posteriore al 1930. Si laureò in matematica all'università di Vienna, e per alcuni anni lavorò come matematico (tra l'altro collaborò con Albert Einstein a Berlino); successivamente, spinto da preoccupazioni di ordine pratico, conseguì una seconda laurea in legge e incominciò la pratica legale. Ma nel frattempo le vicende politiche assumevano contorni minacciosi: nel 1938, con l'occupazione tedesca dell'Austria, Bergmann ritenne prudente fuggire negli Stati Uniti, dove, grazie anche all'appoggio di altri emigrati, riuscì a trovare un posto all'università dell'Iowa, in cui sarebbe poi rimasto per tutta la vita.

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