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David Malet Armstrong

di Francesco F. Calemi
31.01.2012

David Malet Armstrong, nato a Melbourne nel 1926, prestigiosa firma del panorama filosofico contemporaneo, appartiene alla nuova generazione di filosofi che a partire dalla seconda metà degli anni '70 ha contribuito in misura determinate alla cosiddetta 'rinascita' degli studi ontologico-metafisici. Personalità brillante, ha saputo declinare con equilibrio e originalità un austero spirito empirista alle istanze fondative di un autentico realismo metafisico, offrendo un progetto filosofico sistematico ed innovativo, rispondente al nome di «realismo scientifico». Il lavoro che qui proponiamo intende ricostruire alcuni punti nodali del suo complesso itinerario intellettuale.


1. Introduzione

David Malet Armstrong, nato a Melbourne nel 1926, prestigiosa firma del panorama filosofico contemporaneo, appartiene alla nuova generazione di filosofi che a partire dalla seconda metà degli anni '70 ha contribuito in misura determinate alla cosiddetta "rinascita" degli studi ontologico-metafisici. Personalità brillante, ha saputo declinare con equilibrio e originalità un austero spirito empirista alle istanze fondative di un autentico realismo metafisico, offrendo un progetto filosofico sistematico ed innovativo, rispondente al nome di «realismo scientifico». Dopo aver conseguito il suo undergraduate degree alla Sydney University, ha completato la sua formazione ad Oxford, insegnando poi alla University of London ed infine a Melbourne, dove ha portato a termine il suo Ph.D. Nel 1964 diviene professore presso la Sydney University, insegnando fino al 1991, anno in cui si ritirerà dall'attività didattica ordinaria conservando il titolo di «professore emerito». Il lavoro che qui proponiamo intende essere una breve ricostruzione di alcuni temi che occupano un luogo di primo piano nella riflessione filosofica armstronghiana. Verranno inoltre indicati riferimenti bibliografici che potranno essere utili per ulteriori approfondimenti critici.

2.Il problema degli universali

Come abbiamo in parte anticipato, l'obbiettivo che si propone Armstrong nell'elaborare il suo realismo scientifico è quello di proporre una teoria degli universali che risulti compatibile con le istanze fondamentali che animano l'empirismo. Già a partire dal 1975, ossia quattro anni prima che pubblicasse la sua opera prima – i due volumi Universals and Scientific Realism – l'Autore scrive:

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