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Wilfrid Sellars

di Francesco Gusmano
14.04.2012

Wilfrid Sellars (Ann Arbor, 1912 - Pittsburgh, 1989) è stato uno tra i più rilevanti filosofi americani del ventesimo secolo. Riallacciandosi ad alcuni motivi di fondo del pragmatismo e sviluppando, sulla scia di Carnap, istanze tipiche del positivismo logico, ha messo in questione il paradigma generale della datità (Givenness). Nella sua opera più celebre, Empiricism and the Philosophy of Mind, ha criticato il concetto di dato nelle sue principali articolazioni. Ha inoltre elaborato una nozione di naturalismo basata sul riconoscimento della centralità, a livello fattuale-descrittivo, della conoscenza scientifica, e nel contempo sul principio dell'irriducibilità logica del discorso normativo. Ha insegnato in varie Università (Minnesota, Yale, Pittsburgh), influenzando diverse generazioni di studenti (tra i suoi allievi, Paul Churchland e Robert Brandom).


Wilfrid Stalker Sellars (Ann Arbor, 1912-Pittsburgh, 1989) è stato uno tra i più importanti pensatori americani del XX secolo. Figlio di Helen e Roy Wood Sellars, filosofo noto per i suoi interessi verso il naturalismo, il giovane Wilfrid inizia la sua carriera accademica nel 1933 come Teaching Assistant all'Università di Buffalo. Qui, sotto la guida di Marvin Farber, viene introdotto al pensiero di Kant e di Husserl. L'interpretazione in senso naturalistico della fenomenologia fornita da Farber segna un importante passaggio nella definizione del suo progetto filosofico. Decisivi saranno anche, per lo sviluppo successivo del suo pensiero, l'incontro con Herbert Feigl nonché la frequenza, fra il 1935 e il 1937, dei corsi di Henry Price, Clarence Lewis e Willard Quine. Dopo aver insegnato in diverse università (Iowa, Minnesota, Yale) Sellars giunge, nel 1963, a Pittsburgh, dove rimane sino alla fine della sua carriera. Il suo nome è legato per lo più alla critica del mito del dato (myth of the given), esposta per la prima volta nel suo lavoro più noto, Empiricism and the Philosophy of Mind. Nei suoi numerosi scritti, Sellars ha affrontato tutti i temi tipici della tradizione analitica: il significato delle parole e degli enunciati, il ruolo della logica, i fondamenti della conoscenza empirica, la natura degli stati mentali. Da uno sguardo d'insieme, tuttavia, si può ricavare che proprio la questione della datità (Givenness) costituisce l'asse centrale e unificante del suo pensiero, l'elemento capace di raccordare le molteplici linee di ricerca che lo caratterizzano. In uno dei suoi articoli più tardi, lo stesso Sellars riconoscerà retrospettivamente questo punto parlando, delle sue riflessioni, come di "variazioni" intorno allo stesso tema: il tema, appunto, del dato.

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