1. INTRODUZIONE
Wilfrid Sellars ha attaccato il Mito del Dato, l'idea cioè che i fondamenti della conoscenza empirica debbano considerarsi integralmente puri, incondizionatamente preconcettuali e/o prelinguistici. Nella sua opera più famosa, Empiricism and the Philosophy of Mind (EPM), del 1956, viene sviluppata una critica sistematica dell'intera cornice teorica relativa al concetto di "datità" (givenness). Vengono analizzate, discusse e criticate le tre principali forme che il Mito assume, a livello di teoria della conoscenza, di teoria della mente e di teoria del significato. La teoria della conoscenza e la teoria della coscienza di Sellars sono tra gli aspetti più discussi della sua riflessione. Meno lo è invece la dottrina del significato. Gli esiti cui essa perviene – attraverso un percorso del tutto autonomo – sono in piena sintonia con la teoria del significato come uso elaborata da Wittgenstein. Scopo di questo lavoro sarà quello di:
a) delineare la concezione del significato in Sellars, così come essa si articola in Inference and Meaning (IM), del 1953, Some Reflections on Language Games (SRLG), apparso nel 1954, e Meaning as a Functional Classification (MFC), del 1968;
b) mettere via via in chiaro i rapporti di profonda analogia con la concezione del significato come uso nel "secondo" Wittgenstein;
c) dare alcuni rapidi cenni sui principali sviluppi filosofici delle due concezioni.
Temi
Significato, uso e inferenza
di Francesco Gusmano
04.02.2011
I significati delle parole non sono entità astratte o misteriose, collocate in uno spazio imprecisato e indefinibile. Essi, in realtà, vanno rintracciati nelle pratiche quotidiane del discorso. Il linguaggio serve a comunicare le proprie sensazioni, a veicolare i propri pensieri. Perciò il suo significato non può in alcun modo essere disgiunto dalla dimensione concreta del parlare, dai modi in cui gli individui usano parole ed enunciati. Due esiti possibili di un simile approccio al problema del significato sono la teoria del significato come uso e la teoria del significato come inferenza.Secondo la prima concezione, che ha in Wittgenstein uno dei suoi principali esponenti, il significato delle parole consiste nel loro impiego quotidiano, nel modo in cui esse vengono usate e comprese nella conversazione di tutti i giorni. Conoscere il significato perciò equivale a padroneggiare le regole d'uso delle parole nel contesto del discorso, all'interno di quella dimensione concreta che Wittgenstein definisce con la nozione di "gioco linguistico". Nella seconda concezione, riconducibile a Wilfrid Sellars, le regole d'uso vengono analizzate in termini di processi inferenziali, per cui padroneggiare una regola vuol dire essere in grado di sviluppare tutte le implicazioni sottese che le parole tra di loro, di fatto, hanno.