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Metafora

di Tiziana Giudice
16.04.2012

In questo articolo verranno delineati i due approcci alla metafora più influenti nel dibattito contemporaneo: la teoria della metafora concettuale e la teoria della pertinenza. Ripercorreremo innanzitutto le tappe teoriche attraverso le quali, da una concezione della metafora come "evento del linguaggio", è venuta affermandosi l'idea che questo dispositivo debba innanzitutto essere considerato come un "evento del pensiero". In questa chiave, infatti, la teoria della metafora concettuale e la teoria della pertinenza affrontano la questione.


La metafora è stata oggetto di interesse da parte degli studiosi del linguaggio fin dai tempi di Aristotele, al quale viene attribuita la prima teoria della metafora. Nella Poetica [21, 1457 b7], definendo la metafora come l'atto di «dare a una cosa un nome che appartiene a un'altra cosa», ne afferma il ruolo cognitivo: si tratta di un dispositivo utile ad accrescere la conoscenza, una procedura semantica che consente di ampliare il campo del dicibile sulla base degli strumenti linguistici che si hanno a disposizione [cfr. Petrilli 2009, p. 108]. La retorica classica non farà propria questa lettura, bensì, riducendo la metafora a mero strumento dell'ornatus, ne affermerà la natura esornativa.Se tradizionalmente la metafora è stata oggetto di indagine specificamente retorica e letteraria, nel Novecento la discussione su questo fenomeno ha trovato nuovo slancio coinvolgendo settori disciplinari diversi, dalla filosofia alla linguistica, dalla psicologia all'antropologia, dalla pedagogia alle scienze cognitive, dalla storia e dalla filosofia della scienza al diritto. In questo flusso di studi si è prodotta:

"una 'variazione' […]: il passaggio da una concezione della metafora come fatto eminentemente linguistico a una centrata invece sulla sua natura concettuale. Passaggio che trascina con sé uno spostamento del locus metaforico dalle parole ai concetti che essa – direttamente o indirettamente […] – esprime e struttura" [Cacciari 1991, p. 2].

Si passa, cioè, da un approccio alla metafora come evento del linguaggio – figura retorica e mero significante – a una prospettiva in cui la metafora è vista come evento del pensiero e come luogo di generazione del senso. Discuteremo questo cambiamento di prospettiva teorica attraverso la classificazione che Max Black [1962] propone delle diverse concezioni.

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