Interviste

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Conversazione con Arianna Betti

di Valentina Morotti
11.10.2018

Arianna Betti è Professore di Philosophy of Language all'Università di Amsterdam. La sua ricerca spazia dalla storia della logica e della metafisica alla linguistica computazionale, con un focus particolare su questioni di semantica, ontologia e mereologia. In quest'intervista, Betti ripercorre le tappe del suo percorso, raccontandoci le sue nuove prospettive di ricerca con l'applicazione di tecniche computazionali alla storia della filosofia, e si sofferma a riflettere su temi di attualità per i giovani che intraprendono la carriera in filosofia, dalle politiche sulla ricerca alla parità di genere in accademia.


1. Iniziamo dalla tua formazione. Hai iniziato la tua carriera come studiosa della tradizione austro-polacca, scrivendo la tua tesi di dottorato sui con-cetti di tempo e verità in questa tradizione, compreso Bolzano. Bolzano è conosciuto per i suoi lavori pionieristici in matematica, logica e teoria della scienza. Meno conosciuti sono stati fino a pochi anni fa i suoi contributi in metafisica. Cosa ti ha affascinato in questo tema?

AB: Forse due cose. Il fatto che, in generale, l'attenzione per Bolzano è stata più forte sulla logica è anche una questione storiografica. Quando mi sono formata (mi sono laureata nel 1989 e la tesi è del 1996) le opere di Bolzano pubblicate non erano ancora tantissime: c'erano alcuni scritti di logica di-sponibili dagli anni '60 e '70, in cui c'era grande interesse per questa disci-plina, e quindi anche per Bolzano da quel punto di vista. La metafisica non era in quel periodo un settore che si studiava insieme alla storia della logica. Sono pochissime, in generale, le persone che tentano di tenere insieme tutte e due. Però, per la storia questo è fondamentale – e si può far vedere in Bol-zano in particolare. In un mio articolo del 2012 intitolato "Bolzano's Uni-verse" faccio vedere come in Bolzano la metafisica sia fondazionale rispetto alla logica. Nel senso che lo studio della logica per Bolzano è lo studio di oggetti speciali, e affrontare Bolzano da questo punto di vista è molto in-formativo: ne viene fuori una lettura più completa.

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