Perché ci sono poche donne filosofe e qual è la ragione della scarsa presenza femminile nei dipartimenti di filosofia? Perché le donne presenti in università ricoprono ruoli accademici meno prestigiosi degli uomini e, a parità di curriculum, impiegano in media più tempo a fare carriera? Non c'è dubbio che, almeno in Europa e in Occidente, la condizione femminile sia notevolmente migliorata − fuori e dentro l'accademia − rispetto a cinquant'anni fa: una donna può oggi istruirsi, iscriversi liberamente all'università e intraprendere un dottorato di ricerca; pubblicare su riviste prestigiose e con editori influenti, diventare docente universitario o direttrice di dipartimento; la comunità scientifica inoltre legge, discute e critica testi scritti anche da donne. Tuttavia, come i dati a disposizione evidenziano, circa l'80% delle posizioni attuali – circoscrivendo la nostra attenzione ai dipartimenti di filosofia in Occidente – sono ricoperte da uomini, il numero degli articoli scritti da donne pubblicati sulle riviste "top-ranked" è notevolmente più basso rispetto a quelli degli uomini e raramente vengono invitate donne a partecipare a un convegno in qualità di relatrici esperte (keynote speaker). Secondo le statistiche poi, malgrado abbiano buoni risultati scolastici alle scuole superiori e all'università una media degli esami in percentuale più alta dei colleghi maschi, molte ragazze abbandonano lo studio della filosofia dopo la laurea o decidono di non intraprendere la carriera universitaria (per esempio escludendo la possibilità di iniziare un dottorato di ricerca). Inoltre, l'immagine tradizionale della filosofia come attività razionale e della donna come dotata di una razionalità dimezzata porta – purtroppo ancora oggi – chi lavora in accademia a considerare le donne meno capaci di attività razionale e per questo a scoraggiarle nei loro studi. Quale potrebbe essere dunque esattamente la causa del gender gap in filosofia? Vi sono delle ragioni, oltre a quelle strettamente etiche e politiche, per promuovere una maggiore partecipazione femminile in filosofia? Queste sono le due domande principali a cui questo libro tenta di dare una risposta.
Letture critiche

Katrina Hutchison, Fiona Jenkins, (eds.), "Women in Philosophy. What Needs to Change?", Oxford University Press, Oxford, 2013, pp. 271
di Vera Tripodi
27.06.2016