Lo scopo di questo articolo è fornire una rassegna introduttiva dei problemi che si presentano quando proviamo a tracciare una linea di confine tra la nostra competenza lessicale, la nostra conoscenza enciclopedica e le nostre abilità di categorizzazione non linguistica. Secondo alcuni, la nostra conoscenza del significato delle parole dipenderebbe dal fatto che disponiamo di concetti lessicali in cui è rappresentato il loro significato convenzionale o il gruppo dei loro sensi possibili. Altri invece sostengono che la nostra conoscenza dei significati di parola emerga dall'accesso a informazione che non è immagazzinata in rappresentazioni dedicate alla supervisione dei compiti lessicali [per una sintesi introduttiva, cfr. Baldi 2008]. Nel primo caso, abbiamo una forma di realismo psicologico delle rappresentazioni dei significati di parola; nel secondo, una forma di antirealismo psicologico delle rappresentazioni dei significati di parola [Jarema & Libben 2007]. Il nostro obiettivo non sarà quindi domandarci che cosa conosciamo quando conosciamo un significato lessicale, né determinare quale formato rappresentazionale abbia questo tipo di conoscenza (se la rappresentazione mentale del significato di un lessema libero sia una struttura prototipica, una categoria radiale, un aggregato di primitivi semantici e così via; cfr. Geeraerts & Cuyckens [2010]), ma solo dare qualche indicazione sulla possibilità che si tratti o meno di una conoscenza incapsulata in rappresentazioni la cui unica finalità è quella di renderci in grado di interpretare e usare le parole del nostro linguaggio.
Temi
Concetti lessicali
di Luca Gasparri
22.09.2013
Qual è la realizzazione mentale della conoscenza dei significati delle parole? La nostra capacità di usare le parole di un linguaggio dipende dal fatto che disponiamo di concetti lessicali dedicati alla rappresentazione del loro significato oppure è un prodotto di altri fattori, come la nostra conoscenza enciclopedica e le nostre abilità di categorizzazione non linguistica? L'articolo presenta alcune delle principali risposte che filosofi del linguaggio, linguisti e psicologi hanno dato a questa domanda, discute criticamente i loro argomenti chiave, e traccia un bilancio del dibattito attuale sull'argomento.