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L'esternalismo del contenuto

di Cristina Amoretti
09.01.2013

Come viene individuato il contenuto dei nostri stati mentali? Secondo l'esternalismo, il contenuto di (alcuni) nostri stati mentali dipende, perlomeno in parte, da fattori esterni all'individuo, comprendenti cioè non solo il cervello e il corpo ma anche l'ambiente esterno. Siccome il termine esternalismo è un'etichetta generalissima che racchiude posizioni assai diverse le une dalle altre, nel presente contributo si distinguerà tra il contenuto "semantico" degli stati intenzionali (credenze, desideri, intenzioni, speranze), che è concettuale e referenziale, e il contenuto "fenomenico" degli stati di coscienza (percezioni, sensazioni corporee, emozioni, stati d'animo), che è invece qualitativo ed esperienziale. Sulla base di questa classificazione, saranno trattati separatamente l'esternalismo semantico e l'esternalismo fenomenico.


La contrapposizione tra internalismo ed esternalismo è presente in diversi ambiti filosofici che riguardano, per esempio, la filosofia del linguaggio, la filosofia della mente, la filosofia della psicologia e delle scienze cognitive, l'epistemologia, la filosofia morale e dell'azione. In termini assai generici, dato un certo fenomeno (i contenuti, i veicoli, la giustificazione, la conoscenza, le motivazioni, le ragioni), un internalista ritiene che esso dipenda solo da fattori interni al soggetto, mentre un esternalista ammette che, perlomeno talvolta, anche fattori esterni possano essere rilevanti (sia la relazione di dipendenza sia la nozione di "interno" necessitano ovviamente di essere adeguatamente specificati). Sebbene alcune questioni siano comuni alle diverse discipline e ci siano senz'altro correlazioni tra i vari esternalismi, in questo articolo ci si concentrerà solo sull'esternalismo del contenuto (per discorsi più ampi, cfr. per esempio Amoretti [2011a]; Finlay e Schroeder [2008]; Goldberg [2007]; Hurley [2010]; Kornblith [2001]; Menary [2010]; Rowlands [2003];). A tale scopo è importante operare preliminarmente la distinzione tra il contenuto "semantico" degli stati intenzionali (credenze, desideri, intenzioni, speranze eccetera), che è concettuale e referenziale, e il contenuto "fenomenico" degli stati di coscienza (percezioni, sensazioni corporee, emozioni, stati d'animo eccetera), che è invece qualitativo ed esperienziale. Sulla base di questa classificazione, tratteremo dunque separatamente l'esternalismo semantico (§ 2) e l'esternalismo fenomenico (§ 3).

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