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Abstract
Kate Manne’s Down Girl. The Logic of Misogyny provides a new definition of misogyny, which is a system of punishments and rewards with the purpose of sustaining the patriarchal order. Sexism, instead, is the ideology that justifies the gender roles in a patriarchal society. In this way, the author manages to account for phenomena, like a sexist joke and a femicide, that differ in character and intensity, and to underline the common root. The book refers continuously to real-life facts. By the advantages and innovation, the book will most probably become a milestone of the debate on genders.
In “Down Girl. The Logic of Misogyny” Kate Manne offre una nuova definizione di misoginia come un sistema di premi e punizioni che mira a mantenere l’ordine patriarcale, che si distingue dal sessismo, che è invece l’ideologia che giustifica i ruoli tra i generi nella società patriarcale.In questo modo, l’autrice riesce a rendere conto di fenomeni che differiscono per carattere e intensità, come una battuta sessista e un femminicidio, e a sottolinearne la matrice comune. Il libro fa continuo riferimento ad avvenimenti reali come esempi di questo fenomeno. La distinzione riesce a cogliere il fenomeno, tanto che il testo probabilmente diventerà un punto imprescindibile all’interno del dibattito sul genere e i rapporti tra i generi.
Citazione
Matteo Cresti, Valeria Martino, Martina Rosola, “Kate Manne,Down Girl. The Logic of Misogyny, Oxford University Press, 2017, pp. XXIV, 338”, in “APhEx 19”, 20119, pp.11.
Numero della rivista
N° 19/2019-APhEx
È Ricercatore di tipo A presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università di Torino. Le sue aree di ricerca sono la metaetica, la bioetica, in particolare le questioni concernenti la sessualità, e l'etica ambientale in relazione alla pratica agricola.
Da gennaio 2024 è ricercatrice postdoc Juan de la Cierva presso l’Universitat de Barcelona e da gennaio 2025 è membro del direttivo SWIP Italia. Nel 2023 è stata assegnista presso l’Università del Piemonte Orientale e nel 2022 borsista di ricerca presso l’Università di Genova. Durante il dottorato ha svolto due periodi di visiting, a Sheffield da settembre 2018 a maggio 2019 e a Waterloo (Canada) nel gennaio 2020, per lavorare con Jennifer Saul.
La sua principale area di ricerca è la filosofia del linguaggio, in particolare nella sua applicazione a temi di rilevanza sociale: il suo interesse primario riguarda il ruolo che il linguaggio ha o può avere nei sistemi di ingiustizia e come può servire a perpetuarli o smantellarli. In questa prospettiva, ha lavorato sui generici, la forma linguistica che gli stereotipi assumono tipicamente, e attualmente sta lavorando sul linguaggio non sessista.
È post-doc presso l’Università degli Studi di Torino. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia Teoretica presso il Consorzio FINO, la laurea magistrale in filosofia presso l'Università di Torino e la laurea triennale in filosofia presso l'Università di Pisa. È membro di Labont (Center for Ontology) dal 2017. I suoi interessi di ricerca riguardano l’ontologia sociale, con particolare attenzione alla definizione dei gruppi e alla relazione tra gruppo e individui.